La corretta gestione dei rifiuti urbani, in questo periodo di emergenza, è un aspetto molto importante da considerare, specialmente nei luoghi pubblici come uffici e condomini.
Particolare attenzione va soprattutto allo smaltimento dei materiali potenzialmente infetti, come mascherine, guanti e fazzoletti, al fine di tutelare il benessere di tutti, fermando la propagazione del virus.
Più in generale, a seconda dei casi, ci sono degli iter precisi per la gestione dei rifiuti urbani, da quelli domestici a quelli in ufficio.
Come comportarsi se si è positivi al virus?
Per i soggetti positivi o in isolamento preventivo, devono immediatamente interrompere la raccolta differenziata. Inoltre, le persone positive devono utilizzare più di un sacchetto (uno dentro all’altro) all’interno del cestino, preferibilmente a pedali. I sacchetti durante la chiusura non dovrebbero essere schiacciati con le mani e chiusi con dei lacci di chiusura o nastro adesivo. Durante questo procedimento inoltre il soggetto dovrebbe indossare guanti monouso, che dovrà buttare successivamente nei nuovi sacchetti per la raccolta indifferenziata. I rifiuti infine dovrebbero essere smaltiti ogni giorno; facendo attenzione che gli animali domestici non entrino in contatto con i sacchetti dei rifiuti.
Come comportarsi se non si è positivi al virus?
Per i soggetti negativi che non sono in quarantena, dovranno continuare a fatta la raccolta differenziata, ad eccezione per gli oggetti altamente infettanti come fazzoletti di carta, guanti e mascherine, che invece dovranno essere buttati nell’indifferenziata. Si consiglia anche per i soggetti negativi di utilizzare due o tre sacchetti resistenti al fine di garantire un migliore isolamento.
Cosa cambia nella gestione dei rifiuti nei luoghi di lavoro?
Fatta eccezione ovviamente per le strutture sanitarie e simili, per i luoghi pubblici come uffici e aziende si consiglia di dedicare appositi contenitori per la raccolta dei DPI usati. Come per gli ambienti domestici, è preferibile utilizzare due o tre sacchi all’interno del cestino.
Al fine di limitare il contatto diretto del lavoratore con il rifiuto o il contenitore stesso, si raccomanda di scegliere contenitori a pedali. I sacchetti invece, vanno cambiati giornalmente. Il datore di lavoro inoltre dovrebbe pensare a più punti di raccolta, possibilmente situati in zone arieggiate, al fine di evitare la formazione di condense e il proliferarsi di agenti patogeni.
Più precisamente, i cestini dovrebbero essere situati in prossimità delle uscite dal luogo di lavoro, al fine anche di limitare i tragitti senza mascherina del personale o dei clienti.
L’addetto alla raccolta dei rifiuti dovrà prelevare il sacco di plastica con guanti e mascherina. Prima della sua chiusura, la persona incaricata dovrebbe neutralizzare il contenuto del sacco con prodotti sanificanti spray. Solo successivamente l’addetto potrà chiudere il sacco con nastro adesivo o laccetti e prelevarlo dal contenitore.
Una volta completato l’iter, dovranno essere assegnati al Gestore con il Codice CER Codice CER 200301 se smaltiti come rifiuti urbani indifferenziati.
In caso di positivi, cosa cambia nella gestione dei rifiuti nei luoghi di lavoro?
Qualora in ufficio si siano riscontrati dei casi di Covid-19 anche in caso di possibile contagio indiretto, dopo aver sanificato tutti gli ambienti lavorativi, i DPI dovranno essere gestiti come “rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo” (D.P.R. 254/2003). In questo caso, il codice da attribuire sarà EER 1801.03 e dovranno essere raccolti e gestiti come da regolamento UN 3291 ADR, relativo allo smaltimento di materie e rifiuti infettanti.
I materiali infettanti devono essere gettati in imballaggi idonei a contenere i rifiuti infettivi. (imballi omologati di tipo Y – Fusti (1A2, 1B2, 1N2, 1H2, 1D, 1G); Casse/scatole (4A, 4B, 4N, 4C1, 4C2, 4D, 4F, 4G, 4H1, 4H2))
Essendo materiali disciplinati dal D.P.R. 254/2003, ci sono diversi obblighi da osservare in merito a:
a) DEPOSITO TEMPORANEO: La durata massima è di 5 giorni dalla chiusura del contenitore, (30 giorni per quantitativi inferiori a 200 litri). Sull’imballaggio invece ci deve essere scritto: “Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” con il relativo simbolo del rischio biologico. In più, ci deve essere un secondo imballaggio rigido esterno, con scritto: “Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” scritto in maniera riconoscibile.
b) FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE RIFIUTI: Chi trasporta i rifiuti deve avere con sé il formulario di identificazione, riportante il codice EER 18.01.03
c) REGISTRO DI CARICO/SCARICO: le registrazioni di carico e scarico devono avvenire sempre entro 5 giorni.
Gestione dei rifiuti nei luoghi di lavoro semplice e sicura
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