Scopriamo brevemente in questo articolo cosa fare se non ho trasmesso all’Enea i dati per gli interventi agevolati. L’Agenzia delle entrate ha infatti pubblicato l’aggiornamento delle guide su Bonus Mobili e Ristrutturazioni e invio dati all’ENEA.
Tra le varie informazioni che si trovano nella guida, L’Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni dubbi sull’invio all’ENEA dei documenti con i dati relativi agli interventi effettuati per usufruire delle agevolazioni.
Nella guida infatti, si precisa che trasmettere in ritardo all’Enea i dati relativi agli interventi non faccia perdere il diritto di usufruire delle detrazioni fiscali.
Sebbene sia obbligatorio per il contribuente effettuare l’invio entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo; non è presente una previsione normativa per la sanzione. Pertanto, nel caso in cui il contribuente non li abbia trasmessi, non perde il diritto alla detrazione.
Da quanto esiste l’obbligo di inviare i dati all’ENEA?
A partire dal 1° gennaio 2018, la Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di comunicare all’Enea i dati riguardanti la detrazione del 50% sugli interventi di ristrutturazione edilizia che permettono di ottenere un risparmio energetico e/o sull’ acquisto di elettrodomestici. L’obiettivo? monitorare quanto risparmio energetico si possa raggiungere tramite un intervento di ristrutturazione.
Come la guida aggiornata riporta, è possibile usufruire della detrazione Irpef del 50% per le spese di recupero del patrimonio edilizio fino al 31 dicembre 2019, con un limite di spesa massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Dal 1° gennaio 2020 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro, eccetto proroghe.
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